Al genere Coprinus appartengono funghi saprofiti, melanosporei di dimensione variabile, fragili e poco carnosi che crescono su letame o su terreni ricchi di sostanze organiche. Al genere appartengono una cinquantina di specie di cui solo alcune commestibili.
L’habitat ideale dei funghi Coprinus sono i terreni ricchi di humus, prati, residui vegetali in decomposizione oppure su letame.
In generale le caratteristiche del Coprinus sono:
- Il velo generale è fioccoso o membranoso persistente spesso in squame o fiocchi sul cappello ed alla base del gambo.
- Il cappello (parte del fungo posta sul gambo che da l’aspetto campanulare al fungo) è liscio, campanulato e deliquescente negli esemplari adulti.
- Le lamelle (sottile lamine poste sotto il cappello del fungo) sono sottili, fitte e libere al gambo, con colore che va dal rosa pallido al nerastro, deliquescenti negli esemplari adulti.
- La volva (velo generale che avvolge completamente il carpoforo) è assente, ma alcune specie presentano un anello fugace.
- La carne è esigua e fragile; leggermente più consistente in C. comatus. Spesso deliquescente. L’odore è quasi sempre leggero o subnullo, qualche volta complesso, altre volte aromatico. Per quanto riguarda il sapore invece è spesso subnullo oppure insignificante, altre volte gradevole.
- Le spore viste da un microscopio sono generalmente ellittiche, nere in massa, con poro germinativo ben visibile.
Alcune specie come il Coprinus atramentarius ed il Coprinus micaceus, se consumate assieme a bevande alcoliche, provocano problemi cardiovascolari (sindrome coprinica) con effetti che si presentano anche a distanza di alcuni giorni.
La specie di taglia più grossa è il Coprinus picaceus, riconoscibile per il cappello scuro ornato da larghe placche biancastre; può raggiungere dimensioni ragguardevoli, in casi molto rari anche fino a 40 cm di lunghezza (la lunghezza media è di 20–30 cm) Il C. picaceus non è commestibile e si ritiene possa scatenare anch’ esso la suddetta sindrome se consumato con bevande alcoliche;
Le uniche due specie di Coprinus commestibili sono il Coprinus comatus var. ovatus ed il Coprino comatus; questi sono molto ricercati ed apprezzati.
Il coprinus comatus fruttifica isolato o a folti gruppi, nelle stagioni piovose, dalla primavera all’autunno, in particolare nelle zone settentrionali temperate. I corpi fruttiferi, da consumarsi quando siano ancora immaturi e prima che le lamelle assumano tonalità rosate, sono molto apprezzati in cucina per il sapore piacevole e delicato. Devono essere raccolti la mattina presto e cucinati il più rapidamente possibile. Per rallentare la maturazione del fungo, dopo la raccolta, è consigliabile staccare il gambo con una leggera rotazione, così da evitare che passi ulteriore acqua nel cappello. I coprini si possono mangiare: crudi in insalata, saltati per pochi minuti con un po’ di burro, o si possono bollire in acqua, per poi cucinarli all’occorrenza.
Il Coprinus comatus, è il fungo tipo della specie Coprinus ed il colore bianco del carpoforo, le numerose squame sul cappello, la taglia slanciata e spesso assai sviluppata (se confrontata ai suoi congeneri), ed il gambo leggermente più ingrossato alla base rendono questa specie facilmente identificabile. Da adulto la carne diventa deliquescente e spesso è possibile osservare del liquido nero che sgocciola dal cappello; per tale motivo questa specie, unitamente al Coprinus atramentarius, viene appellata “fungo dell’inchiostro“. In passato dal cappello del coprinus comatus, così come del Coprinus plicatilis, in passato si otteneva un liquido, che serviva a preparare una specie di inchiostro molto più resistente di quello di china. Anche questi funghi possono essere tossico se assunti con bevande alcoliche.