Gli sport di strada: per educare e socializzare

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Lo sport è da sempre un ottimo veicolo per educare i giovani ed “allenarli” alla vita. Permette infatti di socializzare se “di squadra”, o di mettersi comunque alla prova dal punto di vista della competizione se “individuale”. Mette in gioco tante emozioni come la paura, la gioia, la delusione, la rabbia, è insomma una palestra che aiuta a crescere sotto tanti aspetti anche psicologici.

Ma lo sport per sua natura ha anche una forte componente ludica, lontana dagli aspetti agonistici, tanto da essere esperienza fondamentale anche nella vita di un adulto che – praticandolo o anche seguendolo in tv – stacca la spina dalla quotidianità ed entra in un mondo ricco di valori ed esperienze esaltanti: l’esultanza al torneo di calcetto, il gol della propria squadra del cuore, la partita di bocce tra gli anziani di un circolo. Sono tante le sfaccettature che lo sport può assumere, a seconda dell’età, del luogo e degli strumenti utilizzati.

E c’è una tipologia di sport che più delle altre permette di cogliere l’essenza vera che ne sta alla base: sono gli “sport di strada”, nati in modo spontaneo, lontano dalla logica della prestazione e dello sport moderno com’è inteso oggi, mondo dove ad alti livelli circolano fior di euro  e giri di affari vorticosi.

Gli sport di strada hanno origine popolare, nati magari in particolari quartieri di città per evadere da una vita difficile.

Il calcio stesso, prima di diventare il business attuale, nasce con un pallone ed un terreno qualsiasi, un campo di erba come una strada in cemento, basti pensare ad esempio a quello che ancora accade in Brasile nelle favelas, spesso luoghi da dove provengono grandi campioni.

In genere non ci sono negli sport di strada regole sofisticate, in quanto sinonimo di libertà sotto molti punti di vista.

Quando si parla di queste attività sportive, spesso l’aggettivo che viene associato è “street”, ovvero “strada” in inglese.

Il più conosciuto degli sport di strada è molto probabilmente lo street basket (o streetball), giocato tre contro tre con un solo canestro, il più delle volte per mancanza di spazio e giocatori.

Negli ultimi anni ha preso piede anche lo street golf, ovvero il golf giocato in piazza o nelle strade di contesti urbani: un modo per renderlo più appetibile e divertente a chiunque, poiché tipicamente associato a classi abbienti.

Lo skateboard, nato negli anni Cinquanta come evoluzione “terrena” del surf, è un altro sport di strada in voga da molto tempo tra gli adolescenti, pronti a lanciarsi a forte velocità su questa tavola con le ruote.

Gli stessi pattini in linea o rollerblade provengono dal più complesso pattinaggio su ghiaccio che richiede strumenti e luoghi ben definiti: molto spesso infatti questi sport di strada sono degli adattamenti semplificati degli sport principali, anche se non sempre è così.

Il parkour ad esempio è un’attività originale, relativamente recente ed europea che si svolge all’interno di un percorso prestabilito fatto di muri, ringhiere, ostacoli di ogni genere presenti nelle città ed i partecipanti compiono acrobazie di notevole difficoltà come salti e giravolte.

Anche il running classico si può annoverare tra gli sport di strada: bastano un paio di scarpe da ginnastica e via per strade, parchi, giardini e via dicendo…

Oppure la bicicletta, in particolare la BMX, ovvero una bici modificata per eseguire evoluzioni acrobatiche, o  ancora la ginnastica aerobica praticata nei parchi giochi che presentano sbarre e attrezzi adatti a questo tipo di allenamento.

Questi esempi sono tutte modalità che rendono fruibile lo sport ad un altro livello, stimolando la componente rilassante e di gioco, permettendo sia un buon esercizio fisico che uno svago mentale, con molte possibilità di interazioni con altri appassionati.