Oggi, soprattutto con la crescita dei social,
in molti hanno messo in discussione l’importanza della SEO
come strumento di business, fino al punto di preferire investire in altri
settori del web marketing ritenuti più semplici da gestire e più efficaci.
Un esempio sono le numerose pagine Facebook, spesso amministrate in
proprio dalle aziende senza averne le competenze e con risultati
tutt’altro che lusinghieri.
Diversificare le fonti di traffico è sempre
stata una scelta lungimirante e vincente, su questo non ci sono dubbi, ma
sempre a patto di affidarsi a professionisti validi e capaci nei vari
campi. Tuttavia appare miope la scelta di considerare la SEO ormai poco
remunerativa, magari solo perché altri strumenti appaiono più efficaci
nell’immediato.
Alcune ricerche dimostrano che la
SEO è ancora il canale di marketing principale e quello che più di
ogni altro contribuisce al traffico di un sito web. Oltre il 50% delle
visite arrivano dal traffico organico, cioè quello ottenuto grazie al
posizionamento sui motori di ricerca per le keyword di interesse.
Lontanissimo il traffico a pagamento (Google Ads) e pure quello
proveniente dai social, senza contare che ormai anche su Facebook è quasi
sempre necessario investire in ads per ottenere visibilità e risultati.
Non solo. Facebook è un ottimo strumento di
marketing, per chi sa usarlo a dovere e in modo professionale, ma non
bisogna dimenticare la sua finalità, che è principalmente di “svago”. Gli
utenti navigano su Facebook per passare del tempo, per connettersi con
amici e commentare stati e notizie. Durante questa fase è possibile
intercettare la loro domanda latente e proporre i propri prodotti o
servizi, creare una riprova sociale riguardo la loro qualità, ma il funnel
di conversione (la trasformazione da contatto a cliente) sarà
indubbiamente più lungo.
Questo perché ancora oggi la maggior parte
degli utenti del web, quando ha bisogno di acquistare un prodotto o
richiedere un servizio va su Google e lo cerca digitando le parole chiave
relative. La domanda in questo momento è consapevole e l’utente che riesce
a soddisfare il proprio intento di ricerca è molto più vicino alla
conversione!
Quindi essere ben posizionati su Google
significa essere al posto giusto nel momento giusto, cioè quando il
potenziale cliente sta cercando i prodotti o servizi da acquistare. Questo
può avvenire sia con i risultati organici che con quelli a pagamento ma
per questi ultimi è necessario continuare la sponsorizzazione a tempo
indeterminato, per non scomparire.
Nella SEO invece l’unico investimento richiesto
è quello per la consulenza
SEO per il posizionamento su Google, da affidare a professionisti
del settore, come posizionaresitiweb.it: dopo la spesa iniziale si può
costruire una fonte di traffico qualificato stabile e duratura, che può
essere ulteriormente incrementata attraverso una strategia a lungo
termine.
In conclusione quindi possiamo dire che,
sebbene altri strumenti di marketing possano sembrare più appetibili
perché apparentemente più semplici o in grado di portare risultati
nell’immediato, sicuramente la SEO rimane ancora la pietra angolare della
gran parte dei progetti online e trascurarla rischia di rivelarsi un grave
errore per un business desideroso di affermarsi.