Era il 12 dicembre 1901 quando, l’italiano trentacinquenne, Guglielmo Marconi effettua la prima comunicazione transoceanica senza fili della storia. Si trattava di un messaggio telegrafico tra Poldhu, in Cornovaglia, e St. John’s, in Terranova. I due luoghi erano lontani ben 3 mila chilometri tra di loro. Distanze enormi e quasi impossibili da coprire in un solo giorno a quei tempi.
Considerate infatti che il primo volo della storia avvenne lo stesso anno ed ebbe una durata di 12 secondi ad un’altezza di circa 40 metri. Ad ogni modo questo grande e impensabile successo di Guglielmo Marconi ha aperto le porte alla rivoluzione tecnologica che sta continuando a svilupparsi anche ai giorni nostri.
Con la seconda guerra mondiale sono iniziate le ricerche per realizzare un sistema capace di decodificare il complesso meccanismo di cifratura sviluppato dai nazisti che prendeva il nome di Enigma. Questo compito fu assolto, si può dire senza alcun problema, in modo magistrale da Alan Turing, un giovane matematico inglese che riuscì a costruire una macchina automatizzata, universalmente riconosciuta come il primo computer della storia, in grado di decriptare proprio i messaggi in codice inviati dai tedeschi.
L’arrivo dei PC… e non solo
Da lì le cose iniziarono a cambiare rapidamente, molte aziende capirono il potenziale che potevano avere questi dispositivi e iniziarono a svilupparli. La prima fra tutte fu IMB che riuscì a conquistare la quasi totalità del mercato fino agli inizi degli anni 80, quando inconsapevolmente diede a un giovane ragazzo il compito di realizzare un sistemo operativo per i propri PC. Bill Gates, riuscì nell’intento e il resto è storia che tutti noi conosciamo.
Verso la fine degli anni Ottanta, parallelamente al mercato dei computer e grazie alle innumerevoli migliorie apportate all’idea di Marconi, avvenute nel corso degli anni, hanno iniziato a prendere piede i cellulari. L’azienda americana Motorola riuscì ad imporsi nel mercato fin da subito ma si trovò a fare i conti con la società finlandese Nokia. I primi telefoni potevano solo chiamare, ma dal 1992, anno in cui fu inviato il primo SMS ci fu un progresso senza eguali.
Come è cambiato il modo di comunicare
Le persone comunicavano in forma scritta e istantanea. Le lettere vennero piano piano sostituite da e-mail, chiamate e SMS. Ancora non lo sapevamo, ma questo fu il punto in cui moltissime persone iniziarono a perdere la possibilità di esprimere al meglio i propri sentimenti, in quanto l’ottica del “tutto e subito” ha ucciso la capacità della maggior parte di noi di saper aspettare e riflettere prima di rispondere.
Nel 2007 quando venne lanciato il primo iPhone, il mondo della telefonia mobile cambiò nuovamente il suo volto. Venne introdotta la possibilità di essere connessi 24 ore su 24 e contattare chiunque, in qualsiasi parte del mondo in qualsiasi momento si voglia.
Oggi possiamo affermare che, in molte occasioni, le nostre emozioni vengono espresse non più dalle parole ma dalle emoticon, tant’è vero che molto spesso ci dispiacciamo quando il nostro interlocutore invia una faccina che reputiamo abbia un significato specifico differente da quando immaginiamo. Proprio su questo argomento il sito PhoneToday.it ha realizzato un articolo completo sul significato delle emoticon WhatsApp. Alcune sono scontate, ma altre hanno un significato nascosto e totalmente differente da quanto si potrebbe immaginare.
Tutto questo inizia a diventare paradossale, perché potenzialmente i sistemi d’informazione moderni dovrebbero avvicinarci più di quanto già non lo siamo, ma in realtà non è così perché il nostro modo di comunicare è diventato più apatico, freddo e privo di colori che una volta erano espressi da meravigliose parole, dette di persona o in alcuni casi su carta.
Come vediamo questo cambiamento
Non so voi ma a noi tutto ciò provoca un grande dispiacere. E’ vero, ora possiamo scrivere messaggi lunghissimi su WhatsApp o Telegram, pieni di faccine e belle parole, ma quello che è certo è che i nostri nipoti non leggeranno mai le meravigliose dichiarazioni che i nostri nonni hanno scritto alle nostre nonne all’interno di lettere sdolcinate.
Questo è il modo in cui il mondo è cambiato. Grazie ad una “semplice” idea per avvicinare le persone realizzata da un giovane trentacinquenne che cercava di vedere in tutto ciò un posto migliore. Ma senza di lui oggi non saremmo nemmeno qui a scrivere questo articolo.